Dopo una sosta dal benzinaio per rifornire, il primo segnale giunse dal caricatore per auto del cellulare (una pattonata cinese) che dimostrò chiaramente sin da subito di non voler collaborare. Servirono 10 minuti buoni per convincerlo che sì, quella era la presa dell'accendisigari, e lui vi era infilato dentro, quindi doveva per forza funzionare maledizione!
Il prode marinaio continuava il suo viaggio senza troppa fretta, e a parte un pochino di coda al casello di milano, tutto procedette bene fino a Novara... se escludiamo il fatto di aver canato la prima uscita ed aver preso la seconda, causa lavori in corso lunghi chilometri. Poco male: il navigatore (applicazione) e il navigatore (Tinca) lo rassicurarono immediatamente, fornendogli le esatte indicazioni per deviare e proseguire verso Sud, nella sconfinata pianura.
I paesini si fecero sempre più fitti, ma le indicazioni erano ben chiare, per cui riuscì a non perdersi. Ad un tratto però, in un paesello a meno di 15 km dalla meta, la strada principale parve chiusa al traffico: diverse auto e moto sfrecciavano mentre varie forze dell'ordine e volontari si preoccupavano di bloccare ogni accesso ai civili. Nulla da fare: dopo alcuni tentativi, la via per proseguire pareva irrimediabilmente compromessa, si torna indietro.
Il buon Tinca e le indicazioni di un addetto furono chiare: via verso Borgovercelli che da lì un modo per passare si trova.
Col cavolo! Arrivati sul luogo, ogni via era bloccata da tutte le forze disponibili del paese: mancava giusto qualche elicottero militare ma il nostro marinaio pessimista non dubitava sarebbe saltato fuori a momenti.
Dopo mezz'ora di peripezie e consultazioni con l'intera popolazione vercellese (Mahem giura di aver riconosciuto, tra le tante voci che parlavano con Tinca, addirittura quella di Obama) saltò fuori che, proprio quel giorno intorno a quell'ora, era previsto niente popo' di meno che il passaggio del GIRO D'ITALIA! Biciclette dimmer... come se non bastassero quelli che inondano le strade in tripla fila...
Insomma morale della favola, il Mahem ritorna sconsolato in autostrada, esce a quella dopo Vercelli e ritorna indietro, per l'unica via d'accesso rimasta.
"Ok dai, il peggio ormai è passato..." pensò. E al pronunciar di tali parole, il nostro Sfigatellen caccia una risata malefica da far rabbrividire pure l'Enigmista.
Stremato dalla vista di cotanti sbirracci in divisa, il Braveheart del joystick su GT entrò infine nella città. Trovare la via non fu difficile quanto trovare il civico. Alla fine decise per un parcheggio in zona semi-cantiere, non sapendo ancora di preciso dove fosse la casa.
Peccato che non si ricorda che la sua auto non è un Freelander alto 1 metro da terra: si infila su quello che fu un marciapiede e CROOOOOOOOOCK pensa bene di sgrattuggiare bene tutta la marmitta sul basello sporgente, lasciandola lì a metà a penzolare in una posizione abbastanza inquietante.
Meno male che il giorno dopo deve essere all'aeroporto a prendere i suoi...

Ormai giunto, non era più tempo di pensare al mezzo: si diresse telefono all'orecchio nella viuzza, finché in lontananza non comparve la figura di un omone che probabilmente in quanto a "sfattonaggine" nel vestire lo superava alla grande: ER TINCA THE BEST!
Capitato nel bel mezzo di una super grigliatona tra i Tinca-friends, si ritrovò in una mega festa da 20-25 persone, e la cosa diede un colpo brutale alla sua memoria, nonostante il tentativo disperato di presentarsi a TUTTI (fallito, ovviamente). Nonostante questo, la serata passò tranquilla mentre il Master-Chef della carne alla brace sfornava le ultime costolette di tirannosauro per la plebe (le dimensioni c'erano).
Sopravvissuta (più o meno) all'invasione di zanze del tramonto, la combriccola canta, balla, starnazza ma soprattutto beve fino a tarda notte, mentre il Gran Visir di tutte le Grigliate in compagnia del suocero trova un momento persino per sistemare la marmitta con abbondante colla vin.. ehm no volevo dire fil di ferro, per permettere a quel pasticcione viaggiatore, compagno di gare, di avere qualche speranza in un ritorno a casa.
E così fu: partenza a mezzanotte e arrivo alle 3 e 30 (tutta a 80 all'ora), con la chicca di un Camion enorme che nella notte compare da dietro all'inseguimento armato di un impianto luci che poteva benissimo competere con quello di un concerto a San Siro... com'è che si chiamava quel film dove il protagonista viene inseguito tutto il tempo da un camion inquietante?

Nel cuore di Mahem, oltre a tanta soddisfazione e gioia per aver conosciuto finalmente Tinca, rimase però un desiderio ardente: quello di ripetere l'esperienza ma estesa a molte più persone, che magari hanno la fortuna di vivere vicino o quasi, per trasformare una comunità di voci e nickname che giocano insieme, in qualcosa di più, in amici che possono dire di essersi conosciuti
di persona.
Viva GTITALIA, e un grazie di cuore al buon Tinca e alla sua disponibilità. Tornerò volentieri!

P.S: aggiungerò qui sotto nei commenti una chicca fotografica della giornata


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